Best in Digital Wine (Content!)
Ebbene sì, anche nella galassia caotica, anarchica, ferocemente individualista e infrequentabile dei white noise (come ci definisce Sua Maestà della wine critic internazionale) è arrivato il momento di mettersi in gioco direttamente. Di scendere in campo e confrontarsi tra noi. Vinca il migliore.L'annuncio è stato dato proprio nel corso dell'European Wine Blogger Conference di Vienna: ogni anno, una giuria di esperti sceglierà i migliori esempi di editoria digitale (ma anche di audio e video).
Sono i Born Digital Wine Awards, le candidature per i quali si apriranno il 1 gennaio 2011.
Chi orbita nell'universo anglofono dei wine blogs sa che negli USA esiste da qualche anno un importante riconoscimento, i Wine Blog Awards: lanciati nel 2006 dal wine blogger Tom Wark di Fermentation, e assegnati per la prima volta nel 2007, in questi anni sono cresciuti rapidamente in popolarità e autorevolezza, al punto che proprio nel 2010 si è passata la mano dell'organizzazione ai ragazzi della North American Wine Bloggers Conference, in particolare Allan Wright (Zephyr Adventures) e Joel Vincent (OpenWine Consortium).
Tutto bello, interessante e prestigioso... ma anche strettamente americano. O meglio, anglofono. Nel senso che venivano considerati e presi in esame solo i blog scritti in inglese.
Il resto della blogosfera rimaneva tagliata fuori.
Al tempo delle votazioni - la giuria è composta da un mix diffuso di lettori ed esperti - ricordo di aver discusso di questa cosa con una delle wine blogger più autorevoli, l'amica Gabriella Opaz di CataVino (risultato poi vincitore come Best Writing on Wine Blog)
Il risultato di quello scambio di idee è (almeno in parte) questo nuovo contest. Il quale prenderà in considerazione tutti i contenuti online che gli enonauti riterranno meritevoli di segnalazione, non importa se scritti in cirillico, sanscrito del 13° secolo o dialetto ragusano (ovviamente, i wine bloggers non anglofoni sono invitati a inviare del loro pezzo anche la versione in inglese, ma qualora non riuscissero a farla, l'organizzazione provvederà a procurarsi una traduzione).
E non importa nemmeno se il contenitore - cioè il blog - avrà un design firmato da Giugiaro piuttosto che dal nipotino seienne; il focus sarà sempre e solo sul contenuto, che dovrà vertere unicamente e necessariamente sul vino (e non su altro).
"Oggi la pubblicazione di contenuti on-line di vino, sia che si tratti di video, blog, twitter, o una delle molte altre piattaforme, sta esplodendo - dicono i promotori del premio, cioè gli organizzatori dell'EWBC - Ci sono stati tentativi di giudicare e classificare la qualità di questa produzione, ma vi è senza dubbio una mancanza di enfasi sul soggetto in se', e un eccesso della stessa invece sulla personalità e sul design, e pochi premi hanno acquistato una rilevanza mondiale".
E' per questo che sono nati i Born Digital Wine Awards: per stimolare e promuovere la produzione di contenuti (sul vino) di qualità. Alla competizione potranno partecipare solo articoli (o foto, o video, o file audio) nati originariamente per la diffusione sul web e poi, eventualmente, riversati su carta (e non il contrario, come in genere avviene).
I blog saranno suddivisi e giudicati per categorie: lo scopo è sempre quello di premiare chi investe il proprio tempo per creare contenuti di qualità.
Da chi sarà composta la giuria chiamata a decidere i best? Da gente che, evidentemente, non ha alcuna remora a sporcarsi le mani con quegli incompetenti dei wine bloggers.
Vale a dire, personaggini come Jancis Robinson, Elin McCoy, Evan Schnittman, Robert Joseph, Patrick Schmitt...
Chissà se Mr.Parker oserrebbe dare dei "white noses" anche a loro.