Le Feste sono alle porte, e il dilemma dei regali da fare ha già iniziato ad assillarci. Nella sua consueta indagine, Vinarius, un’associazione che raccoglie 120 enoteche sparse in tutta Italia (e con un fatturato complessivo di 50 milioni di euro) traccia un bilancio dell’anno appena trascorso e presenta i risultati della sua indagine sugli andamenti delle vendite, mettendo a confronto il 2024 con il 2023 e analizzando i trend emersi nell’ultimo periodo.
La ricerca vuole anticipare le preferenze degli italiani per il prossimo periodo natalizio, evidenziando le scelte di consumo più rilevanti. Grazie al contributo degli enotecari emergono dati e considerazioni che rappresentano uno strumento prezioso sia per il settore enologico, sia per chiunque voglia interpretare il comportamento dei consumatori.
Spiega Andrea Terraneo, Presidente Vinarius: “Le enoteche continuano a essere un punto di riferimento per comprendere i trend di consumo. Il dialogo diretto con il pubblico offre una prospettiva unica sul mercato e consente di osservare in tempo reale i cambiamenti nelle scelte dei consumatori. I dati raccolti da Vinarius, anno dopo anno, si confermano una risorsa autorevole per l’intero comparto vitivinicolo.”
Il confronto tra le vendite estive 2023 e 2024 rivela un contesto sfidante: il 54,5% degli enotecari segnala infatti una diminuzione del fatturato seppure lieve in percentuale, mentre solo il 9,1% ha registrato un miglioramento. Per il restante 36,4%, i volumi sono rimasti invariati. Sebbene le previsioni per la stagione natalizia riflettano ancora qualche incertezza, con il 45,5% degli intervistati ha una previsione di un calo, è importante notare che una parte significativa degli enotecari, pari al 27,3%, si mostra ottimista rispetto a un possibile incremento, segno che il mercato può riservare sorprese positive.
Nonostante questo quadro complesso, si sono analizzate le tendenze sulle previsioni di consumo per le prossime festività.
Le potenzialità di crescita per categorie prodotto sono chiare:, si evidenzia un netto predominio delle grandi Denominazioni dei vini rossi, indicato come prodotto con la maggiore crescita prevista (45,5%), seguito dallo Champagne (36,4%), a seguire Metodo Classico Italiani (9,1%) e Vini Dolci o Passiti(9,1%). Per quanto riguarda i vini bianchi, le vendite estive sono rimaste stabili per il 54,5% degli enotecari, mentre solo il 9,1% ha rilevato un incremento. Un dato analogo emerge per gli spumanti, a conferma di una stagione estiva influenzata da fattori economici e climatici che hanno limitato le vendite.
Un tema messo in analisi e che merita attenzione è quello sulle conoscenze del consumatore sui vini naturali: il 72,7% degli enotecari ritiene che i consumatori abbiano ancora bisogno di maggiore consapevolezza sulle differenze rispetto ai vini convenzionali. Tuttavia, questa necessità si traduce in un’opportunità per il settore, che può rafforzare il dialogo con il pubblico, valorizzando la cultura del vino e la conoscenza dei suoi molteplici volti.
Anche il tema della propensione al consumo è stato sottoposto ad analisi, in particolare sotto osservazione è stato messo il target delle nuove generazioni (18-25 anni), che mostrano una minore propensione al consumo di alcol rispetto ai loro predecessori (63,6%). “Questa tendenza - chiude Terraneo - invita a una riflessione: c’è spazio per avvicinare i giovani a un consumo consapevole, valorizzando l’esperienza culturale e sensoriale che il vino è in grado di offrire, ben oltre la mera funzione di bevanda”. Anche in un contesto incerto, quindi, è possibile individuare i principali trends di mercato e trarre spunto per azioni - di comunicazione marketing - fatte su misura per le diverse tipologie di consumatori, confermando chi mette piede in una enoteca di essere nel luogo giusto per ricevere una consulenza personalizzata e non una semplice vendita assistita.